Ciao a tutti cari fantasy appassionati! In questo uggioso lunedì vi propongo un post dedicato a Lucrezia Silvestri. Lettrice di Oltremondo, ha lavorato a una tesi proposta per la maturità, intitolata appunto "Immaginare il fantastico". E su cosa verte?? Su Oltremondo - Petali di rosa e fili di ragnatela!! Non vi dico l'emozione!! Lucrezia ha elaborato una sceneggiatura con tanto di bozzetti, motivando la scelta del romanzo nella tesi introduttiva. Ne sono felicissima e molto onorata, grazie Lucrezia :)
ESAME DI STATO
IMMAGINARE IL FANTASTICO
Introduzione alla sceneggiatura di
OLTREMONDO
petali di rosa e
fili di ragnatela
Lucrezia Silvestri
Mappa
concettuale
Indice:
1.
INTRODUZIONE:
scelta dell’argomento
2.
La scelta del
libro adatto:
2.1.
Il fantasy
italiano
2.2.
Il sogno
2.3.
Il ritratto di
Dorian Gray
2.4.
Le teorie del
multi universo
2.5.
Lo strano caso
del dottor Jekyll e del signor Hyde
2.6.
Attualità
3.
Dal romanzo alla
sceneggiatura
4.
Fonti
INTRODUZIONE
La lettura è forse una delle attività più interessanti
e coinvolgenti che possa compiere l’essere umano. Leggere può far scoprire
nuovi mondi, viaggiare per terre inesplorate, può far conoscere popolazioni
ormai scomparse e civiltà di altri pianeti, ma può anche insegnare, rendere
note situazioni attuali, dar voce a coloro che non ne hanno; può rendere abili
oratori i muti e far vedere il tramonto sul Gran Canyon ai ciechi. Un semplice
libro può compiere miracoli.
Ed è proprio per rendere visibile questo miracolo, che
accade quando qualcuno apre un libro e ne sfoglia le pagine, quando una persona
odora il secco profumo della carta ingiallita e ci fa scorrere sopra le proprie
dita, che sceneggiatori e registi intervengono trasportando un semplice insieme
di fogli scritti in immagini visibili a tutti.
In questo modo, da ciò che il comune lettore può
semplicemente immaginare, si può arrivare alla realizzazione di un’opera in cui
le parole del libro prendono vita e diventano realtà tangibile trasformandosi
in migliaia di fotogrammi che rendono quel mondo fantastico, diverso per ognuno
che se l’era immaginato, uguale per tutti e visibile.
Proprio attraverso la lettura è nata in me l’idea di
fare cinema, mio sogno di sempre, e per avvicinarmi di più alla realizzazione
di un film mi sono chiesta se sarei stata in grado di scrivere una
sceneggiatura per, chissà, una futura produzione. Dopo l’incontro con la
scrittrice Marta Leandra Mandelli mi sono decisa: il suo era il libro giusto
per essere trasportato in film, anche grazie all’aiuto dell’autrice. Ed è così
che ho iniziato a scrivere la sceneggiatura del suo libro OLTREMONDO - Petali di rosa e fili
di ragnatela .
LA SCELTA DEL LIBRO ADATTO
Il fantasy italiano è solitamente un genere letterario
poco frequentato dal lettore medio, che si dedica normalmente ad autori
stranieri perché comunemente ritenuti di qualità superiore riguardo alle
tematiche, all’originalità ed alla struttura della storia. Ma questa è una
convinzione che dovrebbe essere modificata. Esistono moltissimi autori italiani
che varrebbe la pena leggere, anche se scrivono “semplici” fantasy, e che
sarebbero famosi a livello mondiale se non avessero il limite di non riuscire a
sfondare neppure nel proprio paese d’origine; perché il lettore italiano non si
vuole convincere che anche in patria può trovare buoni, se non ottimi, libri.
Anche per questo motivo la mia scelta è ricaduta su un
testo italiano, ambientato a Milano, la città in cui ho sempre vissuto. Al
contenuto si legano inoltre argomenti fortemente attuali e interessanti. Primo
tra tutti il tema del sogno, ricorrente e che ci accompagna per tutta la durata
del libro, sogno di cui Siobhan, la protagonista, non riesce a capire il
significato, sogno che ogni notte diventa più vivido ed acquisisce nuovi
dettagli; si può quindi dire che l’inconscio abbia un ruolo rilevante nella
vita della protagonista di OLTREMONDO. Questo inconscio è esattamente quello
studiato da Freud, il quale ha pubblicato nel 1900 il suo lavoro più famoso: L’interpretazione
dei sogni. Proprio in questo testo l’autrice ha trovato la propria
ispirazione: è attraverso i sogni che la nostra eroina ricostruisce i suoi
ricordi repressi, la sua vita passata e cancellata ma che riaffiora ogni notte
nel suo sogno che vedrà poi dispiegarsi, ora realtà tangibile, davanti ai suoi
occhi all’arrivo ad Oltremondo, il vero luogo d’origine della protagonista.
Inoltre Marta Leandra Mandelli rivela che la
descrizione del giardino di rose della madre della protagonista è ispirata
totalmente al movimento estetico, in particolare a Il ritratto di Dorian
Gray di Oscar Wilde, testo che l’ha molto colpita per la minuziosa e
precisa descrizione degli oggetti collezionati dal giovane esteta e che quindi
ha voluto ricordare nella descrizione dettagliata di colori, aspetto e profumi
delle numerosissime specie di rose coltivate dalla madre di Siobhan.
Interessante è anche il riferimento all’esistenza di
mondi paralleli collegati l’uno con l’altro attraverso portali, teoria
innovativa che si ispira sicuramente a quella del Multiverso, elaborata da Hugh
Everett III e sviluppata successivamente da Bryce DeWitt, ma che viene studiata
ed analizzata anche oggi; con questa teoria si afferma che esisterebbero molti
mondi che differiscono minimamente l’uno dall’altro anche solo per un’azione
compiuta da una singola persona fino ad arrivare a grandi eventi come lo
scoppio di una guerra.
Attraverso le stesse parole di Siobhan, la
protagonista del libro, intuiamo che il potere, o sesto senso come lo chiamerà
lei, che ha ereditato dalla sua vita precedente, ovvero vedere l’energia che
scorre in tutti gli esseri viventi e poterla prelevare utilizzando il solo
tocco delle mani, ma anche donarla per curare ferite, può diventare un’arma a
doppio taglio; si può qui notare un palese collegamento con la vicenda del
dottor Jekyll e di Mr. Hyde: il dottore trova una soluzione per separare
definitivamente il bene dal male in una stessa persona, ma si ritroverà
ingannato e intrappolato dal suo stesso esperimento, il signor Hyde, che lo
costringerà a suicidarsi per fermare questo abominio. Così anche il potere di
Siobhan può avere solo risvolti negativi: lei potrebbe diventare Mr. Hyde
utilizzando la propria capacità solamente a fin di male, per uccidere senza
scopo, ma decide invece di combattere per il bene e quindi riesce a capire come
servirsi del suo potere in maniera positiva.
All’interno del libro sono inoltre presenti molti
argomenti attuali: la dicotomia massa-individuo, la brama di potere e la presa
di coscienza di sé come individuo differente dagli altri e quindi la propria
accettazione sotto ogni punto di vista.
Il romanzo si apre con una
citazione di Edgar Wind, professore di storia dell’arte e studioso
dell’immaginazione rinascimentale: “Il luogo comune può essere inteso come
una riduzione dell’eccezionale, l’eccezionale non può, invece, essere compreso
dilatando il luogo comune. Sia logicamente, sia casualmente, l’elemento
decisivo è l’eccezionale.”1 Questa epigrafe sottolinea in modo incisivo ciò che
deve distinguere il singolo individuo, in questo caso Siobhan, dal resto delle
persone; la protagonista infatti si sente strana, diversa, e vorrebbe eliminare
queste differenze tra lei e le altre ragazze per essere una delle tante, per
amalgamarsi definitivamente in quella massa di esseri tutti uguali che è la
società. Il suo insegnante di tiro con l’arco, Basil, ha proprio il ruolo di farle
affrontare la sua diversità e le sue capacità e sfruttarle per diventare una
persona ancor più straordinaria e realizzare così il suo destino in Oltremondo;
egli le insegna quindi a non eclissare la propria personalità e le proprie
particolarità, ma a sottolinearle in modo da potersi definire ancor meglio come
persona unica ed eccezionale.
Inoltre all’inizio del
romanzo si parla della Riforma Verde, una legge con cui le città rifiori-
1. pag. 9, M. L. Mandelli, OLTREMONDO
- Petali di rosa e fili di ragnatela, Fano (PU) 2011
scono, vengono abbattuti gli edifici decadenti, viene
aumentata la percentuale di vegetazione nelle città e ripristinata nelle
campagne, la criminalità e la corruzione vengono eliminate quasi totalmente, gli
immigrati vengono scacciati; si ritorna ad una situazione simile alle
città-stato medievali con una mentalità chiusa che si può aprire solo se gli
stranieri sono ricchi e facoltosi e portano un miglioramento nelle condizioni
di vita della società. Ma è giusto non guardare in faccia nessuno e realizzare
i propri obiettivi con qualsiasi mezzo, anche a costo di distruggere la vita
delle persone? Questo è un grande interrogativo che viene posto nel libro, la
cui risposta è affidata ad ognuno di noi.
DAL ROMANZO ALLA SCENEGGIATURA
Il lavoro più impegnativo è stato iniziare a scrivere
la sceneggiatura. Dopo la lettura di alcuni libri riguardanti questo argomento
ho cercato di seguirne i consigli. Ho iniziato con la lettura integrale del
libro e la stesura di un riassunto contenente i principali punti dell’opera che
poi sono stati meglio suddivisi in scene nella scaletta, poi sviluppata nella
sceneggiatura vera e propria.
La sceneggiatura è forse stata la parte più difficile
di tutto il lavoro perché non sapevo come farle e ho dovuto riadattare
completamente il romanzo, tagliando le parti puramente descrittive, eliminando
tutti i processi di introspezione dei personaggi, cancellando e modificando tutti
i flashback presenti per rendere più logica la narrazione filmica. Il compito
si è rivelato decisamente arduo e si sono resi necessari degli incontri con
l’autrice del libro per verificare che le modifiche che avevo apportato
potessero andare bene. Inoltre è stato complicato dover scrivere ciò che io
immaginavo, infatti leggendo creavo una sequenza di immagini che ho poi dovuto trasportare
su carta e descrivere attraverso le convenzioni cinematografiche.
In seguito ho quindi fatto qualche bozza di abiti,
gioielli e ambientazioni, sempre con l’aiuto di Marta Leandra Mandelli, e
abbiamo deciso insieme che attori avremmo visto bene per i diversi personaggi
per dare un volto ai disegni. Ho poi deciso di fare lo storyboard di una scena,
ovvero la rappresentazione attraverso il disegno delle diverse inquadrature di
una sequenza filmica.
Inoltre, grazie ai suggerimenti che l’autrice stessa
ha inserito nel libro, sono riuscita già a farmi un’idea anche della colonna
sonora dopo varie ricerche che ho effettuato su YouTube
Fairy-tales are more
than true; not because they tell us that dragons
exist, but because they tell us that dragons can be beaten. (Gilbert Keith Chesterton)
Fonti:
M. Moscati, Manuale di
sceneggiatura, Milano 1989
C. Bruce, I conigli di
Schrodinger, Inghilterra 2004
M. L. Mandelli, OLTREMONDO
- Petali di rosa e fili di ragnatela, Fano (PU) 2011
R. L. Stevenson, Lo strano
caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, Londra 1886
O. Wilde, Il ritratto di
Dorian Gray, Londra 1891