lunedì 29 agosto 2011

INTERVISTA SUL SITO DI MARIE CLAIRE


«Questo libro è un pezzo di me». «Scrivere è appassionante». «Condividere un'idea che mi è venuta di colpo per me è un sogno». Marta Leandra Mandelliutilizza parole ricorrenti - sogno, passione, avventura - per parlare del suo esordio letterario. Oltremondo - Petali di rosa e fili di ragnateli (pubblicato daAlbatros) è solo il primo volume di una trilogia fantasy di cui si parla già molto in rete, e che incrocia l'alta società milanese con un mondo oscuro e affascinante quanto la mente umana. Incuriositi, abbiamo fatto quattro chiacchiere con l'autrice milanese.
Ci racconti chi sei?
Credo che quando poni questa domanda ti aspetti di ricevere risposte che rendano la persona estremamente interessante, brillante, intelligente, una di quelle vite apparentemente perfette o piene di molte cose. Io ho sicuramente una vita piena, con tutti i pregi e difetti che comporta, ma non sono sicura di aver ancora capito chi sono. Da qualche anno a questa parte, sto cercando di rispondere alla tua domanda e spero di riuscirci prima o poi, magari lasciando che ciò che costruisco di giorno in giorno parli per me. Per alcuni sono la ragazza della porta accanto, per altri sono la giovane signora algida, ma non è forse vero che una buona dose di contraddizione è insita in noi donne? Sono di Milano e adoro la mia città al punto di averne fatto una parte importante del mio romanzo. Passeggiare con la mia musica è uno di quei piccoli piaceri imprescindibili, come un buon libro, un fiore che sboccia all'improvviso, il profumo del caffè al ginseng in tazza grande e il gusto un po' perverso di mettersi in gioco e in discussione. Sono una che non vedeva l'ora che questa intervista arrivasse, ma adesso è molto emozionata e si chiede se sarà all'altezza delle aspettative dei lettori. Sono qui perché mi è venuta un'idea, perché ho istintivamente saputo di doverla scrivere e adesso non posso che andare avanti e condividerla è un sogno. Allo stesso tempo, è estremamente difficile aspettare il responso di chi vorrà sceglierla tra tante altre storie e spesso mi viene voglia di mandarmi al diavolo. Ma forse questo è il punto, forse essere me significa avere luci e ombre, rose e spine.
Convinci un potenziale lettore ad acquistare il tuo libro.
Oltremondo è un viaggio impervio verso una meta sfuggente a cui si giunge solo dopo essersi confrontati con se stessi. È per chi ha il gusto di scoprire una magica avventura che dà spazio all'introspezione, perché spesso il nostro peggior nemico è quel lato di noi che gode delle nostre paure e delle nostre insicurezze.
Per chi e perché scrivi?
Innanzitutto, credo di scrivere per il piacere di farlo. L'idea mi è venuta di colpo, del tutto inaspettata, ma mi ha subito sedotta. Ho iniziato non sapendo neanche se sarei mai riuscita a creare una storia sensata che reggesse dall'inizio alla fine. Scrivere la tesi è stato un gioco da ragazzi al confronto e mi è stato chiaro fin dalle prime pagine. E poi, parola dopo parola, quella strana lampadina che si è accesa nella mia testa ha dato vita a un'avventura che continua ad aprirsi e ad andare avanti. Scrivere è appassionante, forse perfino più di leggere.
Il tuo primo lettore ?
Mio marito, poi è stata la volta di pochi fra i miei amici più cari e senza il loro entusiasmo non so se avrei trovato il coraggio di proporlo per la pubblicazione.Oltremondo è a tutti gli effetti un pezzo di me, la storia e i protagonisti sono molto sentiti e mi piace pensare di raccontare la loro vicenda a chi, come me, piace affezionarsi ai personaggi.
Il posto migliore per scrivere?
Ho scritto quasi tutto il romanzo al bar. Stare seduta tranquilla con la musica nelle orecchie in un locale affollato dove la gente si affanna e spesso litiga per un panino è già essere in un altro mondo. Che io mi trovi a casa o meno, l'importante è poter disporre di qualche ora senza nessuno che mi parla e fregandomene del telefono o delle mail, anche se non sono sempre facili da trovare.
Per pubblicare il tuo libro hai dovuto acquistarne un certo numero di copie. Come ti difendi da chi dice che l'editoria a pagamento non produce buona letteratura?
Non penso di dovermi difendere, adesso è il mio romanzo che se la gioca davanti ai lettori, se mi passi l'espressione. Io credo nella mia idea, ho deciso di farlo e se così non fosse, come potrebbe crederci qualcun altro? Penso che chi si priva del piacere di leggere un libro per partito preso non sia veramente appassionato di lettura. Per quello che mi riguarda, io sono una curiosa di storie e tutte le volte che entro in libreria o sbircio titoli su Internet sono le quarte di copertina a colpirmi, molto più della casa editrice o dell'autore stesso. Editoria a pagamento, poche cose sono gratis nella vita e le case editrici sono aziende che generalmente preferiscono investire in nomi noti. Io sono solo una scrittrice esordiente, debuttante in un mondo complesso di cui forse non conoscerò ormai un granché, non pretendo di avere tutte le risposte e non so neanche se mi interessa. So che c'è chi la pensa in questo modo e lo rispetto, anche se ultimamente ho letto un discreto numero di romanzi di nuovi autori rendendomi conto in prima persona di quanto sia fuorviante questo pregiudizio. Senza contare che le grandi case editrici godono di incentivi statali, per cui noi tutti, in ogni momento, paghiamo per la pubblicazione dei libri degli altri. Mi concedi di sorridere a questa provocazione? Comunque sia, provare per credere, nelle nostre case ci sono opere di editori famosi che non abbiamo apprezzato, magari di autori stranieri, perché non dare una possibilità a un italiano che pubblica con una piccola casa editrice?
Ora i romanzi fantasy hanno un grande seguito di lettori. Secondo te perché?
Sai, da amante del genere non posso che dirti che era ora! All'estero è molto apprezzato in tutte le sue declinazioni. Forse per alcuni lettori è un modo per evadere dalla realtà con le sue brutture, per accantonare la meschinità che incontriamo quotidianamente in nome di eroismi che sembrano scomparsi. E poi, per quanto mi riguarda, poter immaginare di avere doti magiche in grado di difendermi e di difendere le persone che amo dalla violenza e dai soprusi è estremamente liberatorio.
La musica migliore da ascoltare mentre si scrive?
Adoro la musica, mi accompagna tutto il giorno e, ovviamente, anche attraversoOltremondo. Senza i Linkin Park probabilmente non avrei mai avuto l'ispirazione. Indiscussi signori della mia playlist creativa, le loro canzoni mi aiutano quando ho bisogno di concentrarmi, mi guidano nella fantasia, mi suggestionano rilassandomi e io mi sento piacevolmente "centrata". Insieme a loro, se potessi farlo, mi piacerebbe ringraziare i 30 Seconds to Mars, i Goo Goo Dolls, i Depeche Mode e Giovanni Allevi.
Oltremondo è il primo capitolo di una trilogia. Hai già scritto i tre volumi?
Sto ultimando il secondo capitolo. Sequel diretto di Petali di rosa e fili di ragnatela, riprende esattamente dal punto in cui il primo finisce. Ci sarà sicuramente un terzo e forse un prequel, ma non so ancora.
Selwyn, Siobhan, Rowan. Come si inventa il nome dei protagonisti di una saga fantasy?
Per prima cosa ho cercato di immaginare le persone. L'aspetto, lo sguardo, il carattere, l'atteggiamento, i pregi e i difetti, il tipo insomma. Poi, visto cheOltremondo è una saga fantasy, ho immaginato quale potere magico si addicesse loro, come se fosse una declinazione del loro modo di essere e che, ovviamente, si sposasse con la trama. A questo punto, le persone sono state pronte per essere personaggi e, in un certo senso, sono state loro a svelarmi i nomi. Non posso dire di averli inventati, sono emersi dalla mia creatività, probabilmente dal mio inconscio. In ogni caso, non vorrei che chi legge questa intervista creda che dietro alla storia ci siano lunghi e laboriosi ragionamenti, questo processo nella maggior parte dei casi è stato veloce e istintivo, sicuramente più rapido che descriverlo, perché Oltremondo è uscito direttamente dalla mia anima come se avesse vita propria e, fortunatamente, continua a essere così.
Meglio un anno senza scrivere o senza amore?
Non potrei rinunciare all'amore, amare e sentirsi amata non ha paragone, senza contare che è sicuramente una grande fonte di ispirazione per la scrittura e per la mia stessa vita. Devo ammettere però che questa avventura è ormai parte di me, non credo che potrei farne a meno, anche se è una compagna lunatica e capricciosa. Ciò nonostante, quando un lettore mi contatta per farmi sapere che la mia idea gli è piaciuta, che in qualche modo sono riuscita a raccontare la mia storia... non so dirti quanto sia emozionante, quanto mi ripaghi di tutta la fatica, dei dubbi, delle incertezze, dei ma e dei se.