Cari amici, è appena arrivata questa splendida recensione al primo capitolo di Oltremondo e sono molto felice di condividerla con voi! Un ringraziamento sincero a Christy di Un buon libro non finisce mai!
TRAMA:
La storia inizia con un sogno, il sogno ricorrente di Siobhan che ogni volta la porta in un mondo che lei crede inizialmente immaginario dove si trova come a casa propria. Protagonista di un'avventura che travolgerà per sempre la sua vita agiata e perfetta, Siobhan racconta poco a poco ciò che le accade finendo per cambiarle l’esistenza. Insieme a Rowan, la sua migliore amica, trascorre serena le sue giornate tra shopping, scuola di perfezionamento e tiro con l'arco ma, mentre si avvicina sempre di più il suo ventesimo compleanno, deve fare i conti con l'amore che bussa alla sua porta e con il mistero e la paura che si impongono prepotentemente sulle sue certezze. La scoperta di possedere doti magiche, di non essere l'unica e di avere nemici potenti e imperscrutabili che le danno la caccia senza pietà, costringerà Siobhan ad affrontare ciò che si cela nella sua anima a crescere sia nella comprensione del suo potere che psicologicamente. Il gruppo di amici che si viene a creare affronterà il comune destino che li attende senza possibili vie di fuga. Un destino oscuro e sempre più pericoloso nel mondo magico da cui scopriranno di Provenire, Oltremondo.
Un viaggio fantasmagorico tra un'Italia futura e un mondo parallelo, una avventura ai limiti della realtà dic ui ognuno di noi vorrebbe essere protagonista, uno strumento ben adatto a sognare. Definirei così il libro fantasy, e non solo, della scrittrice Marta Mandelli che ha saputo mescolare diversi generi letterari, permettendo a diverse categorie di lettori di avvicinarsi al suo libro che non appartiene soltanto alla sfera fantasy ma anche al romanzo di formazione e perchè no, a quello di critica del sociale. Questo ultimo aspetto in particolare si potrebbe riscontrare nelle prime parti del libro quando una Nuova Milano ci viene presentata: una città che sembra aver cura dell'ambiente circostante, che, ecologica come si professa, cura le bellezze della natura. Sembra quasi essere la città dei nostri sogni. Ma non tutto è rose e fiori. La città e le regole imposte dal governo mi hanno ricordato quasi l'organizzazione sociale che regnava in 1984 di Orwell: non contano i desideri, i pensieri delle persone, tutto è deciso, stabilito, le donne possono soltanto freguentare una scuola dove apprendano come mettere su famiglia e gestire la casa, nessuna ragazza può uscire prima di aver compiuto 18 anni con un ragazzo , e tutto questo per garantire la serenità cittadina che deve essere ripulita dalla delinquenza. Che abbia voluto craere una sorta di Anti-Utopia?
Ed è proprio all'interno di questo mondo che emergono i nostri protagonisti, belli, ricchi, agiati, che trascorrono le loro giornate tra "corse per lo shopping", divertimento e tiro con l'arco: sembrerebbe dunque una vita agiata.. ma forse non lo è, spesso l'apparenza inganna.
Queste sono Siobhan e la sua migliore amica Rowan accompagnate da due personaggi maschili che sono rispettivamente Ian e Adrian: un quartetto di amici, che si fidano di loro, che si sostengono, che si amano, che dovranno essere pronti a lasciare tutto, la loro stessa identità, il loro "lusso", per ricominiciare o più semplicemente per ritornare a ciò che erano. Scoprono infatti di essere dotati di diversi poteri: Rowan è dotata di una spiccata sensibilità, Adrian è un maestro nel combattimento, Ian riesce a parlare con gli animali( a proposito, questi saranno introdotti all'interno del mondo fantastico di oltremondo finalmente non popolato dalle solite creature continuamente ripetute!) e a guarire, Siobhan sente la vita. Che vuol dire questa ultima mia affermazione? Lei è la prescelta dai mondi, colei che sente la vita, la può trasferire e salvare. Salvare dal male, dall'odio, dalle forze oscure radicate in ogni spazio e in ogni tempo. Riguardo ai personaggi, spezzo una lancia a favore dell'autrice: non sono i soliti eroi, anzi, sono essere comuni, mortali che vivono una vita normale, che sembrano non avere nessuan capacità che li distingua dagli altri. Sono eroi che ancora devono nascere, bruchi che devono diventare farfalle. Questa trasformazione avverrà pian piano nel corso del romanzo, che anche per questo può essere definito di formazione: ciascuno di loro si sentirà smarrito, spaesato in una nuova realtà, in un mondo che sembra non appartenergli ma che in realtà è nel loro stesso sangue, il punto di origine di ogni cosa. E noi sentiremo i loro dubbi, ne faremo parte, ci crucceremo, perderemo qualsiasi orizzonte, ci lasceremo travolgere da questa lunga ma ricca metamorfosi, introspettiva e psicologica.
Nonostante la prima parte sia un po' lenta nella narrazione, soffermandosi su troppe descrizioni e utilizzando a volte termini tecnici, a partire dalla seconda parte la narrazione procede in modo spedito e dinamico: una volta raggiunto Oltremondo, i nostri amici dovranno fare i conti con sè stessi e la loro vera natura, segreti, alleati e nemici, tradimenti e nuove amicizie. Saranno in grado di vincere? Di crescere e trovare un senso a questo radicale cambiamento? Avranno qualcosa per cui combattere? Saranno all'altezza del loro destino?
Un libro ben riuscito, eterogeneo e che, nella battaglia finale, ci lascia con un finale aperto..
Chi vincerà?
Ringrazio la scrittrice per la disponibilità datami ^^ inoltre, per aver risposto alle mie domande!
Eccovi l'intervista...
1. Ciao Marta, Raccontaci un po' di te e della tua vita
Ciao Christy e un caro saluto a tutti i tuoi lettori! Sono nata a Milano trentadue anni fa e tuttora vivo nella mia città, cui sono molto legata. Adoro leggere, ma non solo: mi interessa la creatività in genere, comprese le arti figurative e musicali. Appena posso, vado a mostre, al cinema o a teatro, alla ricerca della tensione emotiva che pervade la creazione artistica. Mi piacciono le performance dal vivo come i concerti, spaziando da autori come Allevi fino ai Linkin’ Park. La genialità mi affascina, soprattutto quando è associata alla dote di saperla tradurre per un pubblico, riuscendo a comunicare una storia o un percorso di vita. Amo i libri, ma non posso privarmi del piacere di stare nella natura e di fare sport, sono entrambi due componenti molto importanti che mi rendono la persona che sono.
2. Scrivere è sognare?
Assolutamente sì. Per quanto mi riguarda, l’idea dei miei romanzi parte con un’ispirazione improvvisa: mi trascina con sé in un fiume intangibile, eppure talmente reale da sentirne il sapore, l’odore e via dicendo. Questo momento è un sogno, sia per come mi fa sentire che per l’entusiasmo di creare qualcosa dal nulla. Dopodiché, scrivere significa anche confrontarsi con la realtà, ed essere motivati da una grande passione e dalla voglia di crederci sono alleati preziosi.
3. Oltremondo. Parliamo di questo titolo: un mondo oltre il nostro. Descrivilo.
La parola Oltremondo mi è venuta in mente come se avessi acceso una lampadina. Sulle prime, non mi faceva impazzire, ma ho deciso di lasciarla sulle pagine e procedere con la storia. Quando poi la storia si è conclusa, la parola era diventata “di casa” in un certo senso, e ho sentito che non l’avrei più potuta scacciare. Oltremondo è un mondo che è andato talmente avanti da tornare indietro: ha perso tutto ciò che conosciamo, ma ha anche acquisito caratteristiche proprie. Nato sulle ceneri dell’umanità, riporta il paranormale nella vita dei suoi abitanti. Oltremondo ha regole e gerarchie, lo potremmo avvicinare ai reami incantati sospesi in un’epoca pre tecnologica. Tra le sue caratteristiche compare sicuramente il rispetto per la Vita, in tutte le sue forme: abbandonare questo credo è il peggiore dei crimini.
4. Italia futura: premonizione o avvertimento?
Tutte le versioni di Milano (comprese quelle che troverete nel capitolo successivo) nascono come punto di incontro tra realtà e fantasia. Ho cercato di ricondurre i personaggi, sia positivi che negativi, alla natura umana per come ho avuto modo di conoscerla finora. Li ho confrontati con tematiche che mi sono care, nella speranza che non lo siano solo per me. Non saprei dirti quale dei due, forse c’è un pizzico di entrambi. Al lettore l’ardua scelta, magari in questo modo si potranno evitare le dolorose esperienze che i “miei” italiani devono subire.
5. Come mai hai deciso di approcciarti al mondo fantasy?
Non è stata una decisione, l’idea è balenata nella mia mente e io l’ho acchiappata, e tuttora cerco di starle dietro. La ragione è semplice: l’idea è fantasy e di un sottogenere ben preciso. Adoro il mondo del fantastico e della fantascienza, sia da leggere che da guardare al cinema o in televisione. Grazie a mia madre, ho potuto avvicinarmi fin dalla tenera età; voglio continuare a esplorare questo universo dalle radici antichissime, che è in grado di appassionare le persone più diverse tra loro.
6. Nel tuo libro compaiono creature diverse dalle "solite". Come mai?
Oltremondo è una storia di esseri umani dotati di facoltà magiche: devo dire che, personalmente, mi è più facile immedesimarmi in personaggi della nostra razza che in creature diverse da noi.
All’interno della saga esistono anche altri personaggi, alcuni molto importanti, che non sono persone. È il caso dei felini telepatici, caratterizzati come se fossero umani, e degli animali “consapevoli” che accolgono Ian e lo aiutano in battaglia. Entrambi sono animati da un profondo eroismo.
Oltre a questi, figura anche il baldanders, il demone muta forma: stavo cercando un antagonista molto particolare, dalle doti eccezionali e totalmente privo di empatia, che rispondesse a logiche precise e che fosse l’avversario perfetto per Arjuna. L’idea mi è venuta grazie alla lettura di un testo di Borges, “Il libro degli esseri immaginari”: il vero baldanders non è così, è una specie di chimera. Io l’ho trasfigurato, riconducendolo al concetto che demoni e dei sono specie di un’altra dimensione.
In ultimo, cito anche i “mostri” che intervengono durante la battaglia finale: sono animali resi tali dalla malvagità umana, dal sopruso di chi li ha soggiogati.
7. 4 personaggi, 4 poteri. Quale preferisci? Chi vorresti essere?
Li adoro tutti e quattro! Mi è difficile scegliere, ognuno ha un potere che ho sognato tante volte di avere. Diciamo che la cosa che li accomuna è il coraggio e il senso di insieme, di appartenenza a un universo interconnesso. Questo fa di loro personaggi molto consapevoli e coinvolti nell’esistenza di tutte le forme di vita. Mi piacerebbe che ci fossero più persone così nel nostro mondo.
Allargherei la cerchia a sei, includendo anche Selwyn e Arjuna, personaggi cardine che hanno ancora molto da fare. Il più attuale è sicuramente Selwyn, nel nostro mondo avrebbe un successo incontrastabile. Quanto ad Arjuna, mi piacerebbe avere la sua calma sicurezza, anche se a volte si traduce in spietatezza.
8. Personaggi che crescono tra le pagine. Sei andata avanti anche tu con loro? Qualcuno è un tuo doppio?
Siobhan è una specie di mio alterego fantasioso; la adoro particolarmente perché riesce a tirare fuori un’insospettabile forza di carattere, che le dà serenità e la rende capace di qualsiasi cosa.
Sono felice che la crescita dei personaggi si avverta durante la lettura, è proprio quello che volevo e che fa di Oltremondo la mia storia. L’evoluzione interiore è un aspetto molto importante, sia in un romanzo che nella vita. Mi piace pensare che posso migliorare me stessa, smussando gli angoli e seminando rose.
9. C'è un seguito? Vuoi parlarcene?
“Oltremondo – L’orizzonte delle Dimensioni”, pubblicato nel giugno scorso da PerSempre Edizioni, è il secondo capitolo della saga. Riparte de dove “Petali di rosa e fili di ragnatela” si conclude, portando il lettore verso una nuova avventura. Siobhan e gli eredi sono messi ancora a dura prova, perché gli equilibri intaccati da Mareck non sono fuori pericolo. Li attende un lungo viaggio a portata di un unico passo, che propone nuovi mondi e tanti spunti riflessione. Per scrivere questo romanzo ho dovuto studiare, documentarmi e svolgere alcune interviste: ci sono molti rimandi alla fantascienza, proposta in chiave verosimile. La rosa dei personaggi si arricchisce di altre voci e due particolarmente importanti. Nessuno di loro è perfetto, ma questo è il bello. Devono percorrere il loro cammino e scoprire che niente è impossibile, se lo si desidera davvero.
10. Un saluto
Grazie Christy e grazie a chi sta leggendo, spero che la mia storia possa farvi buona compagnia. Il mio ultimo pensiero va a tutti gli amanti della lettura, quale che sia il loro genere; sapete cogliere la magia in un pezzo di carta e… peccato per gli altri, non sanno cosa si perdono!
Arrivederci a Oltremondo
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